ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI LONIGO
Cronologia | sec. XV - 1912 |
Livello | fondo |
Descrizione del contenuto | Il primo ordinamento dell'Archivio storico del Comune di Lonigo affrontato in modo sistematico risale al 1912. In quell'anno l'Archivio di Stato di Venezia, in ottemperanza all'art. 73 del Regolamento degli Archivi di Stato italiani del 2 ottobre 1911 con cui si obbligavano i Comuni a conservare in modo ordinato il proprio archivio e a redigere dettagliati inventari da consegnare agli Archivi di Stato competenti in quella circoscrizione, rinnovava al Sindaco di Lonigo, l'avvocato Pietro Dalla Torre, la richiesta di predisporre la compilazione di un questionario sulla tenuta dell'Archivio leoniceno e del relativo inventario. Già a partire dal 1902, infatti, erano state emanate speciali disposizioni affinchè gli Archivi di Stato vigilassero sulla tenuta della documentazione prodotta dai Comuni e dagli Enti morali. Nonostante le ripetute richieste, solamente nel 1912 la Giunta comunale affidava il delicato compito all'allora segretario generale, Vittorio Bussinelli. Una lunga relazione predisposta all'indomani della conclusione del lavoro di ordinamento, effettuato da Bussinelli con l'aiuto di ben quattro collaboratori, restituisce un'immagine desolante della condizione conservativa delle carte. Apprendiamo che «parte dell'archivio giaceva alla rinfusa sul pavimento di un locale adiacente all'Ufficio di ragioneria o sopra sedie. Altra parte, benchè posta negli scaffali dei vari uffici, non era nè rubricata, nè fascicolata a dovere ...». La relazione dà conto tuttavia non solo delle difficoltà incontrate, ma anche delle scelte operate - non sempre facili ed immediate - e dei criteri adottati per ordinare la documentazione. Dopo alcune riflessioni e soprattutto dopo lo studio di un trattato specifico - che denota la serietà con cui si tentò di affrontare l'intera operazione - Bussinelli decise di suddividere l'archivio in tre parti denominate: «Archivio antico», dall'anno 1151 all'anno 1796, ovvero alla caduta della Repubblica veneta, «Archivio medio», dall'anno 1797 al 1862 e «Archivio moderno» dall'anno 1863 al 1912. Pur non conoscendo nello specifico i travagli che l'archivio aveva sofferto, certamente però se ne riscontrava già allora la consistenza frammentaria. Infatti si commentava, nella relazione, che un Comune autonomo, quale Lonigo, doveva aver prodotto in passato consistenti serie relative alle deliberazioni del consiglio cittadino o dell'estimo e invece di tutto questo non si riscontrava che «qualche carta, saltuariamente». Tuttavia quello del 1912 non era in assoluto il primo tentativo di porre ordine alle carte dell'Archivio leoniceno. Già Vittorio Bussinelli, mettendo mano alla documentazione e sfogliando i diversi fascicoli, aveva rinvenuto l'incarico che il Comune di Lonigo aveva affidato nel 1877 - quasi cinquant'anni prima - ad Alberini, archivista di Crevalcore, di effettuare un ordinamento dell'Archivio comunale. Bussinelli trasse vantaggio ed ispirazione da tale lavoro, proseguendo in parte sulla strada già delineata dal suo predecessore. Anche nella relazione inviata da Crevalcore il 20 novembre del 1877 al Comune di Lonigo, l'archivista Alberini esordiva affermando che l'Archivio leoniceno gli era apparso quale «un ammasso informe di registri, di atti e di carte ammonticchiate e rimestate in modo veramente strano e singolare ... un affastellamento maggiore non poteva per certo rinvenirsi ed ad indagare la causa vera di tanto disordine era forza supporre che ciò fosse avvenuto per diversi trasporti e immediati sgomberi delle carte ... da un locale all'altro». Alberini si era fermato a Lonigo nel mese di ottobre del 1877 per due settimane, avviando il lavoro, per quanto possibile, coadiuvato dal leoniceno Angelo Arduin, futuro segretario comunale, e dettando in un secondo momento le istruzioni per permettere ai funzionari locali di proseguire nell'ordinamento, in realtà mai concluso. Queste istruzioni furono raccolte in tre fascicoletti che davano conto di come andava effettuato l'ordinamento del materiale antico, della tenuta del registro corrente di protocollo, dell'organizzazione futura delle carte prodotte dal Comune in base alle regole di classificazione per referati. Due osservazioni in particolare, riprese in seguito da Bussinelli, nella relazione conclusiva di Alberini sono per noi oggi degne di nota. Infatti, l'archivista di Crevalcore si accorse fin da subito «che negli atti antichi doveva essere stato iniziato un ordinamento, poichè ... una quantità di detti atti era raccolta in fascicoli ... ognuno dei quali era segnato con un numero ordinale e con una lettera. Con tali indizi - prosegue il nostro archivista - mi studiai quindi di ridurli al primitivo ordinamento e mi riuscì di formare di essi una serie di 42 titoli che comprendono 395 volumetti»: si trattava di quella sezione che in seguito verrà denominata «Archivio antico». Giova sottolineare che già Alberini notava, nel seguire la sequenza numerica apposta sulle copertine, la mancanza di non pochi fascicoli. Inoltre erano andate completamente perdute le serie che riportavano la numerazione 3 e 16. La seconda riflessione di Alberini, ripresa sempre da Bussinelli, che non può non essere rilevata, è che già nel 1877 era evidente come «nella serie dei tempi vi è una grande lacuna», vista l'importanza del Comune di Lonigo fin dalla dedizione a Venezia nel 1404. Si ignorano al momento quali specifiche vicende portarono alla distruzione di parte del patrimonio storico, tuttavia non è difficile immaginare che incendi, inondazioni, umana incuria, cambi repentini di sede e quant'altro abbiano potuto arrecare qui, come altrove, danni consistenti alle carte. Tutto il materiale relativo all'attività di ordinamento del 1912 e del 1877 fu raccolto da Bussinelli in un'unica busta che si conserva entro la sezione «Archivio moderno», «Atti generali. 1912», b. 3. E' stato inoltre possibile reperire, durante il lavoro di ordinamento, il contratto stipulato il 10 agosto 1780 tra Giovanni dalla Torre e la Comunità leonicena con cui si stabilivano i tempi e i costi circa l'ordinamento delle scritture comunali. Giovanni dalla Torre si impegnava «di render terminata e compita la catasticazione delle scritture dell'archivio di questa spettabile comunità di Lonigo dentro il mese di dicembre prossimo per la summa convenuta di ducati sessanta correnti ...». Gli veniva inoltre garantito un collaboratore pagato a parte (cfr. «Archivio antico», «Atti diversi. Contabilità», b. 59, fasc. 9, segnato «K»). Si può pertanto ipotizzare che sia questa la data in cui venne affrontato l'ordinamento antico per materie rilevato in seguito da Alberini e rispettato in toto da Bussinelli. |