Biblioteca civica "R. Bortoli" di Schio
A Schio, nel corso dell'Ottocento, molteplici istituti raccolsero l'esigenza di lettura dei cittadini: dal "Gabinetto di Lettura", alla "biblioteca circolante", alla "Biblioteca popolare", ma è con il testamento datato 15/05/1918 che il Commendator Eleonoro Pasini dona al Comune di Schio la somma di 3000 lire per la costituzione di una raccolta libraria. Questo legato Pasini può essere considerato come l'inizio di una vera e propria Biblioteca comunale di Schio.
La Biblioteca comincia a funzionare nel 1928 sotto la denominazione di "Biblioteca Comunale E. Pasini" con carattere di biblioteca circolante. Il 24 gennaio 1939 il Podestà approva lo statuto e il materiale viene sistemato presso l'edificio scolastico di via Pietro Maraschin e successivamente presso l'ex villa del senatore Alessandro Rossi, adibita a quel tempo a Casa del Fascio. La denominazione così muta in "Biblioteca Popolare Fascista E. Pasini". Con il luglio 1943, a seguito della Guerra, cessa la propria attività perché il comando tedesco requisisce i locali dell'ex villa di Alessandro Rossi. Il 20 marzo 1945 il materiale nelle casse viene consegnato al commissario prefettizio. Bisogna aspettare gli anni '50 per ricostituire la biblioteca a Schio, grazie al prof. Renato Bortoli che il 5 gennaio 1952 presenta all'allora Sindaco un progetto che verrà approvato all'unanimità. Così in un'aula del Liceo, ceduta a uso temporaneo, riprende vita la Biblioteca che poi verrà spostata in via Marconi, poi in via Carducci al civico 13, vicina all'attuale sede (le ex carceri di Schio) che sarà pronta ne 1988 dopo un grande restauro.
Sin dalla costituzione, nel 1955, la Biblioteca civica di Schio diviene punto di riferimento per tutti i Comuni dell'Altovicentino offrendo sussidio organizzativo e diventando presto fulcro del Sistema bibliotecario. La Biblioteca dispone di un patrimonio librario a scaffale aperto particolarmente importante, con una significativa raccolta di libri e materiali multimediali, oltre a un centinaio di abbonamenti a periodici. Tra le collezioni, si registrano anche numerosi manoscritti, tra cui codici miniati del XV secolo e la mappa Turco Veneziana Cordiforme del XVI secolo. Sono conservate, infine, importanti raccolte documentarie facenti parte di archivi storici donati, depositati o pervenuti in comodato, con materiali che coprono un arco cronologico che va dal XIII secolo fino agli novanta del Novecento. A partire dal 2024 l'amministrazione comunale ha scelto di avviare un progetto volto all'analisi e valorizzazione dei fondi archivistici conservati in Biblioteca, di cui ne sono stati attualmente analizzati e censiti 10, grazie a un contributo della Regione del Veneto nell'ambito del bando MAB (Musei, Archivi, Biblioteche): per la loro consultazione si rimanda agli inventari sommari inseriti nelle relative sezioni.
- Archivio personale del senatore Alessandro Rossi01 gennaio 1728 - 31 dicembre 1953
- Archivio storico del Comune di Schio1289 - 1904
- Archivio Scuola libera popolare di Schio1902 - 1965
- Archivio Ospedale Provinciale Baratto1473 - 1975
- Archivio ex Opere Pie
- Archivio Asilo di Mendicità di Schio26 gennaio 1891 - 22 dicembre 1930
- Archivio Congregazione di Carità di Magrè19 novembre 1549 - 12 marzo 1934
- Archivio Ambulatorio "A. Rossi" di Schio03 maggio 1890 - 20 dicembre 1921
- Archivio chiesa S. Giacomo02 aprile 1844 - 18 ottobre 1938
- Archivio Roggia Schio-Marano06 settembre 1825 - 15 febbraio 1904
- Archivio Roggia Marzara08 agosto 1888 - 31 agosto 1915
- Archivio Circolo operaio "E. De Amicis"15 maggio 1905 - 14 febbraio 1981
- Archivio storico ex Comune di Monte Magrè10 maggio 1498 - 24 febbraio 1771
- Archivio Asilo infantile comunale di Schio08 aprile 1877 - 27 dicembre 1966
- Archivio Ferruccio Manea, detto "Tar"14 febbraio 1944 - 05 dicembre 2000